Il divoratore di spettri
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- Categoria: H.P. Lovecraft
- Scritto da Bruno Elpis
“The ghost-eater” è una delle quattro “revisioni” che H.P. Lovecraft riservò ad altrettanti racconti di Clifford M. Eddy, l’aspirante scrittore di Providence nel quale ci siamo già imbattuti commentando “Ceneri”.
Il protagonista di questa storia deve recarsi a Glendale, nel Maine, e decide di raggiungere la destinazione passando attraverso la foresta.
La scelta si rivela infelice e sciagurata, perché fa vivere al malcapitato viandante un’esperienza soprannaturale e straordinaria. Sorpreso da un nubifragio, il viaggiatore trova rifugio in una casetta, ove aleggia “un odore pungente … quasi animalesco”. Chi lo ospita si rivela ben presto una creatura strana, dal passato sospetto e dal presente ancor più sconcertante.
Quanto al presente, l’ospite si manifesta con un aspetto inquietante e animalesco: “Nella stanza buia i suoi occhi brillavano come se fossero fosforescenti”.
Ceneri
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- Categoria: H.P. Lovecraft
- Scritto da Bruno Elpis
“Ceneri” è la “revisione” operata da H.P. Lovecraft su un racconto di Clifford M. Eddy, aspirante scrittore e amico del genio di Providence.
? una storia piuttosto crudele – anche se per certi versi prevedibile – nella quale Malcom Bruce racconta all’amico Prague di essere stato l’assistente del professor Van Allister.
Frequentando lo scienziato, ‘l’apprendista stregone’ viene a sapere che questi ha messo a punto una scoperta sconvolgente: ha infatti sintetizzato un liquido che ha il potere di ridurre qualsiasi corpo in “un mucchietto di ceneri bianche e soffici”.
Nella sperimentazione scientifica, si sa, il passaggio dall’esperimento in vitro alla prova in vivo è un momento delicato: è l’istante nel quale si verifica se ciò che avviene in laboratorio può essere replicato anche su un essere vivente.
Il test cruciale viene condotto – proprio come ai nostri giorni secondo una pratica che crea non pochi problemi etici – su un animale: nella fattispecie un coniglio.
La chiave d’argento
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- Categoria: H.P. Lovecraft
- Scritto da Bruno Elpis
“The silver key” è un racconto di fantasia e sembra esprimere la convinzione di Lovecraft che il reale può essere percepito soltanto con mezzi magici: in forma onirica e simbolica, attraverso le perdute gioie dell’infanzia.
Protagonista è Randolph Carter con i suoi sogni.
“Vi sono intrecci di tempo e spazio, visione e realtà, che soltanto un sognatore può intuire; e per quel che so di Carter, sono convinto che egli abbia semplicemente trovato un modo per attraversare quei labirinti.”
Nel sogno sembra materializzarsi una forma di sopravvivenza, che fa affermare: “… Non credo sia morto.”
E anche una sorta di persistenza comunicativa: “… M’aspetto di vederlo in una città dei sogni che entrambi visitiamo spesso …”
Il modello di Pickman
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- Categoria: H.P. Lovecraft
- Scritto da Bruno Elpis
“Pickman’s model” è un racconto macabro sul ghoul: il demone divoratore di cadaveri.
Il ghoul, nella cultura arabo-islamica, è un demone mutaforma che vive nel deserto: può assumere l'aspetto di un animale (soprattutto la iena) o di un essere umano. Accusato di dissacrare le tombe e di nutrirsi della carne dei morti o dei bambini, attira i viaggiatori nel deserto per ucciderli e divorarli.
Per Lovecraft il ghoul appartiene a una razza notturna sotterranea e si trasforma in quanto si ciba di cadaveri umani.
Questa storia, in un primo momento, sembra instaurare una relazione emotiva tra l’arte figurativa e il senso dell’orrore e del misterioso.
Operazione già effettuata, e con successo, da Edgar Allan Poe ne “Il ritratto ovale”.